Monday, December 11, 2006

Il Dialogo



A tutti i lettori di carta carbone, il natale e' vicino!
La tradizione vuole che questa sia un'occasione per essere tutti piu' buoni,
per tentare di capirci e volerci bene. Un'occasione di dialogo.
Siccome nonostante tutto credo nel dialogo, vorrei condividere con voi questa riflessione, che potra' essere giudicata un po' buonista, ma che a me piace molto poiche' la capacita' di mantenere un dialogo aperto con le persone a cui siamo legati e' una cosa che condiziona la vita.. spesso lo si perde (il dialogo) e non ce ne rendiamo neanche conto... accade cosi', e poi passano mesi, avvolte anni e ci si rende conto che non si parla piu' veramente con quelle persone da tanto tempo.

ecco una serie di massime e di riflessioni che mi hanno colpito... enjoy:

La confidenza alimenta la conversazione più dell'intelligenza.

(de la Rochefoucauld)




Il dialogo è il principale strumento d'unione. Se c'è vera comunicazione fra le persone, fra gruppi e persino tra le nazioni, non c'è problema che non possa essere risolto.

La tragedia del mondo d'oggi, e talvolta delle nostre stesse vite, è la mancanza di vera comunicazione. La parola chiave è proprio il termine "vera". Il vero dialogo è l'incontro di due anime, ed è sempre fecondo di per sé. Ciò che lo rende ricco è il continuo tentativo di uscire da se stessi e diventare l'altro, considerare un'opinione a cui potrei oppormi, dall'angolazione di chi la propone. Essere ansiosi di vedere come stanno le cose per l'altro, come un'opinione che io rifiuto abbia un senso per una persona che rispetto è vero dialogo.

E' necessario non avere paura di essere convinto dall'altra persona, di dover cambiare opinione, non ascolto soltanto per educazione o, peggio, preparando le mie argomentazioni mentre lui parla, in modo da controbattere appena ha terminato. Mi limito ad ascoltare accogliendo tutto, lasciando che le idee nuove mi colpiscano, permettendo ad un altro di rivelarsi a me.

Il dialogo è il respiro della vita in comune e deve poter continuare se vogliamo restare uniti. Esso non è fatto per renderci uniformi, ma perché accettiamo le differenze. Il dialogo non ci darà una politica comune, ma ci insegnerà a farne meno. Il dialogo è il cibo del pluralismo che è crescita e non male.

Solo attraverso il dialogo vero mi si possono davvero dischiudere le ricchezze interiori dell'altro, esso istruisce, mi fa crescere e maturare, fa di me una persona migliore perché mi rende attento, sensibile, libero di condividere con gli altri ed umile nel chiedere, pronto ad imparare e fiducioso nell'aprirmi all'altro. Non c'è da meravigliarsi dunque che gli ostacoli siano molti. La mancanza di tempo, la fretta, la timidezza, la pigrizia, la comoda superficialità dei nostri discorsi. E poi, la paura. La paura di aprirsi, di prendere sul serio gli altri, che tutti abbiano qualche cosa da insegnarmi, che le mie convinzioni ed il mio mondo vadano in crisi ed in pezzi perché non così salde e vere. La paura di dover cambiare, me stesso ed il mio comportamento. E' una sfida che però è necessario fare se davvero si vuole amare, se davvero si desidera avere degli amici veri, se davvero si desidera vivere e non semplicemente esistere.

Se solo impiegassimo a parlare direttamente con gli altri lo stesso tempo ed energie che dedichiamo a parlare di loro, il dialogo fiorirebbe in mezzo a noi e le nostre relazioni con gli altri sarebbero più facili e più ricche.

e concluderei con una riflessione mia,
nella mia vita ci sono state tante volte in cui ho deciso di smettere di dialogare.
Il piu' delle volte e' stato perche' mi sono reso conto per primo che non venivo piu' ascoltato. Spesso forse a causa di un mio modo di fare un po' arrogante...
A volte sono stato messo da parte ingiustamente per gelosia e non ho perdonato...
Altre volte per rispetto di me stesso...
O ancora perche' non riuscivo a sopportare il peso di una persona malata.
E ancora, anche per motivi deltutto razionali...
Devo dire che apparte l'aver sofferto in molti, anzi tutti, i casi a posteriori sono convinto che ho agito solo per difendermi e mai per nuocere, e sono sempre rimasto coerente con me stesso. Fattosta' che ci sono persone a cui voglio ancora molto bene e a cui non parlo perche' aspetto che crescano, persone a cui voglio molto bene a cui non riesco a parlare e persone a cui voglio tanto bene che non mi parlano piu'...
Ad una vorrei dire che sto' cercando la forza dentro me ma non sono sicuro che la trovero'... potrei essere leggero, vorrei, ma ho troppo rispetto per trattarti come ti meriteresti e sapere che ne soffri... un giorno saro' un uomo e cambiera' tutto, nel frattempo, anche se so' che non mi leggi, sappi che non ti ho dimenticato.
Agli altri vorrei dire... non lo so'.. giudicatemi come volete, ma se ci guardiamo dentro scopriamo che abbiamo tutti avuto le nostre ragioni. Rimane che, almeno io, non vi dimentichero'..

Baci a tutti i lettori e.. buoooon natale! hohoho :D

4 comments:

Anonymous said...

"...quel che è decisivo è che noi possiamo lasciar morire le nostre teorie al posto nostro, poichè le possiamo criticare, e che quindi la selezione naturale, che altrimenti ci avrebbe soppressi, sopprima al nostro posto semplicemente le teorie." K. Popper

Anonymous said...

[...] il probrema è che tutti hanno le loro ragioni. (C. Monet)

La nota triste stà proprio nel fatto che il male al prossimo, nella maggior parte dei casi, si fà proprio per difenderci e non per nuocere... è il principio di base che è sbagliato per natura. Ma noi possiamo e dovremmo superare questo limite.

Anonymous said...

ma se ti ci metti saresti anche interessante, interessante e prolisso. fai un clip audio con quello che volevi dire, la vita corre il tempo scarseggia
ora ad esempio il cesso mi chiama
davidino ti vuole bene

Fabio Franconeri said...

nessuno ti obbliga a leggere comunque...
e poi il luogo ideale per leggere cose di questo genere e' proprio il cesso ;-)
Ti mando un corso logistico di lettura prolissa, c'e' scritto cosa leggere e dove per non sprecare tempo...
Fai ammodo!