Wednesday, April 27, 2005

Alieni



Una tipa spende la sua vita facendosi fare fotografie in pose da eroina dei fumetti e... beh, vestita da eroina dei fumetti.
Si presenta a tutte le fiere di fumetti e cartoni animati in costume e gira facendosi ammirare dai passanti e posando con e per loro.
Ma i vestiti, il trucco e quant'altro costano.. e allora la grande idea: mettiamo su un sito web personale e chiediamo a quelli che mi sbavano dietro, in maniera velata, di regalarmi i vestiti e gli accessori.
E questo la dice lunga sugli svariati usi che la topa può avere nella socetà moderna.. ma tratterò questo argomento in un pezzo successivo che intitolerò "la topa e i suoi accessori".
Nulla invece sembrerebbe emergere a proposito della salute mentale di una tipa che ama fare la principessa sul pisello.
Voglio dire.. è chiaro ed evidente che costei è perfettamente sana di mente.
Infatti riesce a dare pieno sfogo a quello che è il desiderio celato in qualsiasi intelletto femminile: essere idolatrata dagli uomini e dalle donne.
Tra l'altro mi pare di averla incontrata una volta alla fiera del fumetto a Lucca.. quando avevo circa 17 anni.
Fico, no? E ogniuno vive nel suo piccolo mondo.

Poi invece c'è quest'altra, che scrive tutto rosa e che legge solo manga, che non conosce l'uso della lettera c (e a che serve poi quando qualcuno ha inventato la k!!), che sogna di andare in giappone, che vive nei cartoni animati e cucci cucci e pucci pucci.
I suoi amici non possono che avere nomi come Tenka, Kagame, Kazuto, Kagameshi, Shingi, Trilly, Frully e via e via... complimenti anche a questi indomiti sognatori.

E poi ci sono gli americani che inventano la bomba che fa diventare gay i soldati nemici, nella speranza che perdano più tempo a incularsi fra loro che a combattere (BBC News http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/americas/4174519.stm).

E allora ti viene da pensare che la realtà devvero non possa essere univoca e che bene o male tutti la sottoponiamo ad un certo grado di interpretazione più o meno ampio... o magari ne teniamo in considerazione solo un numero limitato di aspetti (chi più chi meno).

Ma che ci frega, tanto noi viviamo nel nostro mondo e gli altri nel loro. Il vivi e lascia vivere si rivela quindi la filosofia migliore come migliore sarebbe l'impiego del nostro tempo se non lo sprecassimo leggendo cose inutili.

4 comments:

BuckyCat said...

ok, lo ammetto, condivido praticamente tutto.

ok non sono dakkordo kon kuanto hai skritto.

cavo svivevei ancova, ma un petavdo scoppiato quì vicino mi fa un effetto stvano

Fabio Franconeri said...

Grazie amikucci!!
^_^ sno tanto kontento ke qualcuno mi legga.. mi fà sentire parte di un tutto!! 0_o

Anonymous said...

da perfetto iniorante e non avendo mai, purtroppo, avuto molto a che vedere con chi usa le k, mi sono chiesto, ma se usano le k per parole come "kome", le usano anche per parole come "kiao" o "skemo" o "skiakquone" o "kesso" o....

Fabio Franconeri said...

In effetti quello della k è un mistero lingustiko piuttosto affascinante..
Per rispondere all'amiko anonimo:
solo koloro ke hanno esperienza millenaria nell'uso della k rieskono effikacemente ad usarla in parole che prevedono suoni come sch o c (dolce).
Kostoro però sono più ke altro esseri mitologici e leggendari e appartengono forse più al mito ke alla realtà!
Spero un giorno di avere l'onore di inkontrarne uno!